
Ci avviciniamo alla fine di quest’anno molto particolare ed abbiamo deciso di aggiornare la proiezione dell’indice S&P500 (qui potrete trovare i precedenti articoli).
Come indicato nell’ultimo post sull’argomento (clicca qui per leggerlo) il mercato rimane ben al di sopra del canale “ideale” rappresentato dalle linee blue ed arancio che sono calcolate utilizzato in P/E storico (rapporto prezzo/utile).
Oggi ci troviamo esattamente dove indicava la proiezione contenuta nel post di agosto.
E pensare che a fine marzo il ribasso del mercato aveva riportato i multipli a valori in linea con la storia (articolo di marzo).
La situazione assomiglia molto a quella vissuta nel periodo 1998-2001, con la differenza non banale che oggi il Premio al Rischio del mercato azionario (vedere secondo grafico) è positivo grazie alle politiche monetarie che hanno quasi azzerato il rendimento delle obbligazioni a lungo termine (articolo sulla metodologia di calcolo del Premio al Rischio).
In questo momento non vi sono alternative per chi cerca rendimento. I ribassi del mercato, anche violenti, vengo riassorbiti in quanto gli investitori non hanno altro posto dove mettere i loro denari.
Finché gli utili saranno confermati in crescita ed i tassi obbligazionari non offriranno un’alternativa all’azionario la giostra continuerà a girare. Il prezzo da pagare sarà una volatilità maggiore dovuta alla presenza degli investitori “forzati” (quelli che investono perchè non hanno alternative, ma che si spaventano facilmente) e quelli con un’approccio speculativo di breve termine che cercano di guadagnare sugli alti e bassi.
Non possiamo però ignorare che le attuali valutazioni in passato hanno generato ritorni nel lungo periodo inferiori alla media storica (articolo “Prevedere per pianificare” e “Più di paga meno si ottiene”). Nulla di drammatico, ma a patto di esserne consapevoli e non basare la propria strategia di pianificazione finanziaria su rendimenti attesi ottimistici.
Buona lettura e buon investimento.
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