TASSAZIONE DELLE RENDITE FINANZIARIE

L’obiettivo che mi sono posto con il seguente articolo è quello di fornire al lettore (persona fisica residente non esercente attività d’impresa ) non solo un chiarimento relativo ai concetti di reddito da capitale e redditi diversi, ma anche  un modo per capire come classificare un provento finanziario.

Come giustamente dice l’ing Bernardi, noi non forniamo solo le canne da pesca, vogliamo insegnare a pescare.

Lo schema che seguirò nella stesura dell’articolo si baserà sulla definizione dei concetti di Redditi da capitale e redditi diversi e le relative le fonti normative, sulla predisposizione di  un kit di sopravvivenza per capire se siamo di fronte all’una o all’altra tipologia di redditi ed infine qualche esempio pratico.

In questo articolo esamineremo i proventi finanziari realizzati da persone fisiche residenti nel territorio dello stato nazionale non esercenti attività d’impresa.

Per quanto concerne i riferimenti normativi l’elenco di ciò che la normativa tributaria definisce redditi da capitale si trova all’art 44, comma 1 del TUIR (testo unico imposta sui redditi), mentre la nozione di redditi diversi si trova all’art 67  comma 1 lettera c) . Al fine di aiutare il lettore indichiamo di seguito il link relativi ai testi di legge: http://www.altalex.com/documents/leggi/2014/07/17/tuir-titolo-i-capo-iii-redditi-di-capitale#61825

Il link indicato sopra riporta integralmente le norme relative ai redditi di capitale, il link di seguito indicato contiene quella parte di norma concernente i redditi diversi.

http://www.altalex.com/documents/leggi/2014/04/07/tuir-titolo-i-capo-vii-redditi-diversi#61905

E’ bene conoscere a grandi linee la differenza fra le due tipologie di redditi al fine di

  • Quantificare il carico fiscale;
  • Trovare soluzioni di ottimizzazione fiscale;
  • Pensare delle eventuali exit strategies .

Prima di approfondire ulteriormente le nozioni di cui sopra è  opportuno introdurre il concetto del regime della tassazione dei proventi finanziari. In altri termini, e semplificando molto, si tratta di capire  come pagare le imposte sui proventi finanziari e per il tramite di quale soggetto pagare le medesime.

I regimi nel nostro ordinamento sono i seguenti:

  1. Il regime dichiarativo
  2. Il regime del risparmio amministrato
  3. Il regime del risparmio gestito.

Forniamo di seguito una tabella T1 che spiega la differenza fra il regime dichiarativo ed il regime di risparmio amministrato. Le tematiche del risparmio gestito verranno approfondite in seguito.

Quindi il prossimo passo è conoscere e distinguere fra loro le due tipologie di reddito. Vi fornisco una possibile chiave di lettura appresa da un profondo conoscitore della normativa tributaria.

I redditi da capitale hanno in comune fra loro due elementi: lo scorrere del tempo e la certezza giuridica dell’introito.  Facciamo due esempi.

Si ipotizzi l’acquisto di un titolo obbligazionario a 100 (prezzo percentuale) emesso da un ente sovranazionale che si impegna a corrispondere una cedola lorda fissa  pari al 1,00%. Che tipo di reddito abbiamo di fronte?

Domandiamoci:

Tale flusso di reddito è certo? La risposta è affermativa.

Tale reddito è dovuto allo scorrere del tempo? Sicuramente sì, poiché il diritto a percepire tale reddito matura giorno per giorno (vd nozione di frutto civile).

Ergo si tratta di un reddito da capitale.

Il lettore potrà domandare  e se la cedola fosse variabile?

La risposta non cambierebbe affatto in quanto vi è  sempre la certezza giuridica che il nostro soggetto persona fisica, residente non esercente attività d’impresa abbia il diritto di percepire detto flusso ciò che potrà nel tempo mutare è il quantum percepito.

E se l’emittente il titolo obbligazionario non pagasse quanto preventivato?  In questo caso si parla di rischio di credito.

In base ai due esempi fatti possiamo fare questa affermazione: ciò che accomuna fra loro i redditi da capitale è la loro certezza giuridica e lo scorrere del tempo.

Passiamo ora all’esame dei redditi diversi. O meglio cerchiamo di capire cosa abbiano in comune fra loro questa tipologia di redditi. La riposta può essere riassunta in due parole fortuna /sfortuna oppure in una parola :incertezza.

Replichiamo con due esempi.

Un soggetto persona fisica acquista a 100 (prezzo percentuale)  un’obbligazione a tasso fisso di un ente sovranazionale.

Passato un certo periodo tale titolo viene venduto al prezzo percentuale di 105. La differenza fra valore di vendita e di acquisto (105 – 100) è frutto di ….. fortuna. Pertanto va classificato come reddito diverso. Su questa differenza  sarà applicata una ritenuta del 12,50%. Se l’emittente il titolo obbligazionario fosse un’impresa l’aliquota sarebbe del 26%.

Se anziché venderlo a 105 fosse stato venduto a 95? La differenza, in questo caso, è a sfavore del cliente ed andrà ad alimentare lo zainetto fiscale del medesimo nel regime di risparmio amministrato detenuto presso il suo intermediario .

Lo “zainetto fiscale” è in altri termini quel contenitore contabile che terrà conto delle redditi diversi negativi realizzati da un cliente presso un singolo intermediario.

La normativa tributaria dice che puoi compensare fra loro redditi della stessa natura quindi puoi compensare redditi diversi negativi entro 4 anni dalla loro realizzazione.

Venendo a nostri esempi se realizzi il reddito negativo e subito dopo realizzi una componente positiva di reddito puoi compensare le due. Un esempio pratico può aiutare nella comprensione.

Nel caso precedente si è venduta l’obbligazione ottenendo una perdita pari a 5 punti.

In un momento successivo si è venduta un’altra obbligazione con un guadagno in conto capitale di 5 punti. In questo caso non vi sarebbe stata tassazione alcuna.

Ipotizziamo che la perdita fosse sia stata pari a 5punti ed il guadagno pari a 3.  Che succede?

Non avrei pagato alcuna tassazione sui 3 punti di guadagno ed avrei un credito pari a 2 punti da compensare entro i 4 anni successivi.

Ipotizziamo che la perdita sia sempre pari a 5 punti ma il guadagno sia stato pari a 7 punti. In questo caso specifico azzero lo zainetto fiscale e pago le imposte sulla differenza ossia su 2 punti.

In questi esempi abbiamo ipotizzato che entrambe le obbligazioni che abbiamo comprato e venduto siano della stessa tipologia . Nel caso ci si trovasse di fronte a due obbligazioni fra loro differenti in termini di aliquota fiscale da applicare ossia una con aliquota al 12,50 %  e l’altra con aliquota ordinaria al 26%  allora  il reddito diverso realizzato sull’obbligazione pesa per il 48,07% ossia al rapporto fra le due aliquote 12,50%/26,00%.

Proprio per la complessità della materia è auspicabile l’aiuto di un operatore specializzato su queste tematiche.

Conclusioni:

la consapevolezza circa la propria natura giuridico fiscale (persona fisica residente non esercente attività d’impresa), la natura degli strumenti finanziari posseduti (obbligazioni corporate 26% aliquota, titoli stato, titoli sovranazionali, titoli stato white list aliquota 12,50%), la natura del rapporto che ci lega all’intermediario (rapporto di deposito amministrato)  è fondamentale per:

  • Sapere quanto si paga di imposte e su cosa si pagano le medesime;
  • procedere ad una manutenzione del portafoglio in modo da ottimizzare il carico tributario;
  • Pensare a strategie di recupero delle minusvalenze pregresse realizzate mediante l’utilizzo consapevole di alcuni strumenti finanziari sotto l’egida di un consulente preparato (si pensi all’utilizzo di  strategie mediante Certificates).


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NADER OSSMAN

Ossman Nader nato nel 1973 laureato in Scienze Politiche indirizzo politico economico a Padova, master in commercio internazionale consulente finanziario a.o.f.s certificato EFA ed EFP  opera con una primaria rete di consulenti finanziari ed assiste i suoi clienti su tematiche relative alla pianificazione finanziaria, previdenziale, assicurativa e successoria. Contributore della rivista di divulgazione finanziaria Investors magazine.

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Ossman Nader nato nel 1973 laureato in Scienze Politiche indirizzo politico economico a Padova, master in commercio internazionale consulente finanziario a.o.f.s certificato EFA ed EFP  opera con una primaria rete di consulenti finanziari ed assiste i suoi clienti su tematiche relative alla pianificazione finanziaria, previdenziale, assicurativa e successoria. Contributore della rivista di divulgazione finanziaria Investors magazine.

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